Shemà: parafrasi
Voi che vivete sicuri nelle vostre case riscaldate, voi che tornando a casa la sera trovate un piatto caldo e facce amichevoli: considerate se questo è un uomo che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per un pezzo di pane, che muore per un sì o per un no di qualcun altro. Considerate se questa è una donna, senza capelli né nome, senza più la forza per ricordare, con gli occhi vuoti e il grembo freddo, proprio come una rana durante l’inverno. Meditate sul fatto che tutto ciò è accaduto davvero vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore ricordatele rimanendo a casa o camminando per strada, andando a dormire e alzandovi la mattina; ripetetele ai vostri figli. Possa, altrimenti, la vostra casa cadere a pezzi, possa la malattia rendervi infermi, possano i vostri figli voltarvi le spalle con disprezzo..
Shemà: analisi del testo e commento
Partiamo con la nostra analisi dal titolo della poesia, la parola ebraica Shemà (שמע), che come già detto significa ascolta e richiama l’ espressione Shemà Israel (traduzione: Ascolta, Israele), l’inizio di una preghiera fondamentale per gli ebrei (la preghiera è letta dai professanti due volte al giorno, durante le orazioni sia di mattina che di sera).
Metrica e retorica
La poesia posta in apertura al romanzo Se questo è un uomo è composta, come già detto, da 23 versi di varia misura, privi di uno schema metrico. L’intero testo non presenta alcuna rima, ma al suo interno si possono trovare diverse assonanze (es.