Wikipedia Endecasillabo falecio L'endecasillabo falecioè un verso di larghissimo uso sia nella poesia greca che in quella latina. Prende il suo nome dal poeta alessandrino Faleco, il quale ne fece frequente impiego come verso stichico; ma il suo uso è molto più antico e risale all'epoca arcaica.
Full Answer
What is endecasillabo falecio?
L' endecasillabo falecio è un verso di larghissimo uso sia nella poesia greca che in quella latina. Prende il suo nome dal poeta alessandrino Faleco, il quale ne fece frequente impiego come verso stichico; ma il suo uso è molto più antico e risale all'epoca arcaica.
What is del falecio?
Del falecio esiste anche una forma acefala (X | — ∪ ∪ — | ∪ — | ∪ — X), che s'incontra con una certa regolarità nella poesia greca arcaica e classica: l'esempio più antico s'incontra in un frammento di Saffo.
Is faleco stichico or Antico?
Prende il suo nome dal poeta alessandrino Faleco, il quale ne fece frequente impiego come verso stichico; ma il suo uso è molto più antico e risale all'epoca arcaica.
Le origini
Non è escluso, come già ipotizzava Pietro Bembo, che all'origine dell'endecasillabo ci siano influenze provenzali e, come trova il critico Francesco D'Ovidio esistono «affinità con il décasyllabe, una derivazione dall' endecasillabo saffico attraverso la poesia mediolatina con la mediazione del trimetro giambico ».
Endecasillabi comuni (piani, tronchi e sdruccioli)
Contrariamente a quanto si potrebbe dedurre dal nome, è bene chiarire subito che la nota distintiva dell'endecasillabo non è il numero effettivo di sillabe, bensì il fatto che in tutti i casi l'accento dell'ultima parola del verso cada sempre sulla decima sillaba (da qui in poi segnata in verde).
Endecasillabi "a maiore" e "a minore"
Per motivi legati alla sua genesi (l'endecasillabo nasce infatti dalla fusione di un Quinario e di un Settenario [ senza fonte]) e formalizzati già da Pietro Bembo, l'endecasillabo "canonico" prevede un accento secondario sulla quarta o sulla sesta sede; nel primo caso l'endecasillabo si definisce a minore (ed il primo emistichio equivale ad un quinario ), nel secondo caso si definisce a maiore (ed il primo emistichio equivale ad un settenario )..
Accenti e ritmo
Come in una composizione musicale, il ritmo è una delle componenti fondamentali da cui deriva l'armonia musicale che caratterizza il verso. Data la ricchezza ritmica non esiste una classificazione universalmente riconosciuta che riesca a categorizzare tutti i tipi di ritmi che si possono dare ad un endecasillabo.
La cesura
Il punto che separa i due emistichi si definisce cesura (dal latino caedo = taglio). Se la cesura è particolarmente forte spezza il verso in due parti, ma mai una parola a metà .
Endecasillabi non canonici
Esistono poi una serie di endecasillabi considerati "errati" dai teorici. [ senza fonte] Non sono ammessi nella poesia classica tutti quei tipi di versi dove non è possibile riconoscere i due emistichi principali del quinario e del settenario; che abbiano cioè sia la quarta che la sesta sede atone.
Panoramica
Nella metrica italiana, l'endecasillabo (dal greco antico ἐνδεκασύλλαβος, hendecasýllabos, «(verso) di undici sillabe») è il verso in cui l'ultimo accento, tonico e ritmico, cade obbligatoriamente sulla decima sillaba. È il metro principale e più utilizzato della poesia italiana: si trova in tutte le strofe e le strutture metriche più importanti, come la terza rima, o terzina dantesca, l'ottava, la ballata, la canzone, il sonetto. È sempre stato usato anche in sequenze di endecasillabi sciolti. Le sedi degl…
Le origini
Accenti e ritmo
Endecasillabi non comuni
Forme poetiche in endecasillabi
Metrica classica
Bibliografia
Voci correlate