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endecasillabo a maiore

by Jodie Bechtelar DVM Published 3 years ago Updated 3 years ago

In its classic form, the two main forms are called endecasillabo a minore (stress on the 4th syllable) and endecasillabo a maiore (stress on the 6th syllable), with a caesura following the stressed syllable.

Full Answer

Italian poetry

The hendecasyllable since Dante Alighieri's Divine Comedy , the most widely used in the Italian poetry meter . In its classic form, the two main forms are called endecasillabo a minore (stress on the 4th syllable) and endecasillabo a maiore (stress on the 6th syllable), with a caesura following the stressed syllable.

Spanish poetry

The endecasílabo terminology largely corresponds to the Italian one.

German poetry

In German, the endecasil is usually represented by an iambic five - lifter , often also with a male closure:

In classical poetry

This section does not cite any sources. Please help improve this section by adding citations to reliable sources. Unsourced material may be challenged and removed. (April 2008) ( Learn how and when to remove this template message)

In Italian poetry

The hendecasyllable ( Italian: endecasillabo) is the principal metre in Italian poetry. Its defining feature is a constant stress on the tenth syllable, so that the number of syllables in the verse may vary, equaling eleven in the usual case where the final word is stressed on the penultimate syllable.

In Polish poetry

The hendecasyllabic metre ( Polish: jedenastozgłoskowiec) was very popular in Polish poetry, especially in the seventeenth and eighteenth centuries, owing to strong Italian literary influence.

In Portuguese poetry

The hendecasyllable ( Portuguese: hendecassílabo) is a common meter in Portuguese poetry. The best-known Portuguese poem composed in hendecasyllables is Luís de Camões ' Lusiads, which begins as follows:

In Spanish poetry

The hendecasyllable ( endecasílabo) is less pervasive in Spanish poetry than in Italian or Portuguese, but it is commonly used with Italianate verse forms like sonnets and ottava rima. An example of the latter is Alonso de Ercilla 's epic La Araucana, which opens as follows:

In English poetry

The term "hendecasyllable" is sometimes used to describe a line of iambic pentameter with a feminine ending, as in the first line of John Keats 's Endymion: "A thing of beauty is a joy for ever."

In classical poetry

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In Italian poetry

The hendecasyllable ( Italian : endecasillabo) is the principal metre in Italian poetry. Its defining feature is a constant stress on the tenth syllable, so that the number of syllables in the verse may vary, equaling eleven in the usual case where the final word is stressed on the penultimate syllable.

In Polish poetry

The hendecasyllabic metre ( Polish: jedenastozgłoskowiec) was very popular in Polish poetry, especially in the seventeenth and eighteenth centuries, owing to strong Italian literary influence.

In Portuguese poetry

The hendecasyllable ( Portuguese: hendecassílabo) is a common meter in Portuguese poetry. The best-known Portuguese poem composed in hendecasyllables is Luís de Camões ' Lusiads , which begins as follows:

In Spanish poetry

The hendecasyllable ( endecasílabo) is less pervasive in Spanish poetry than in Italian or Portuguese, but it is commonly used with Italianate verse forms like sonnets and ottava rima. An example of the latter is Alonso de Ercilla 's epic La Araucana , which opens as follows:

In English poetry

The term "hendecasyllable" is sometimes used to describe a line of iambic pentameter with a feminine ending, as in the first line of John Keats 's Endymion: "A thing of beauty is a joy for ever."

Endecasillabo A Minore E A Maiore

  • Possiamo anzitutto rilevare che l’endecasillabo a minore ha tendenzialmente un ritmo discendente, mentre quello a maiore tende ad essere ascendente, ad accelerare la letturaportando la voce in avanti. Lo si intuisce chiaramente dagli esempi che seguono: Nel mezzo del cammin di nostra vita [a maiore] mi ritrovai per una selva oscura [a minore] (Inf. I, 1-2…
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La Distribuzione degli Accenti Nell’Endecasillabo

  • Le due configurazioni sillabico-accentuative che possono essere ritenute fondamentali e archetipiche sono quella giambica (accenti di 2ª-4ª-6ª-8ª-10ª) e quella dattilica(accenti di 1ª-4ª-7ª-10ª) o dattilico-trocaica (1ª-4ª-6ª-8ª-10ª). Tre versi in tal senso esemplari: Nel mezzo del cammin di nostra vita [2-4-6-8-10] (Inf. I, 1) Donne ch’avete intelletto d’amore [1-4-7-10] (Vita Nuo…
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La Multiformità Del Ritmo in Poesia

  • E’ bene ribadire, infine, che tutte queste considerazioni hanno ad oggetto le conseguenze sul piano del ritmo della sola disposizione degli accenti nel verso. Si limitano quindi a quell’aspetto del ritmo che può in un certo senso essere classificato e schematizzato: il numero delle possibili combinazioni degli accenti nel verso è infatti al limite calcolabile e finito. E’ chiaro però che se il …
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Le Origini

  • Non è escluso, come già ipotizzava Pietro Bembo, che all'origine dell'endecasillabo ci siano influenze provenzali e, come trova il critico Francesco D'Ovidio esistono «affinità con il décasyllabe, una derivazione dall'endecasillabo saffico attraverso la poesia mediolatina con la mediazione del trimetro giambico».
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Endecasillabi Comuni

  • Contrariamente a quanto si potrebbe dedurre dal nome, è bene chiarire subito che la nota distintiva dell'endecasillabo non è il numero effettivo di sillabe, bensì il fatto che in tutti i casi l'accento dell'ultima parola del verso cada sempre sulla decima sillaba (da qui in poi segnata in verde). È errore comune dunque pensare che tutti gli endecasillabi debbano avere sempre e com…
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Endecasillabi "A Maiore" E "A Minore"

  • Per motivi legati alla sua genesi (l'endecasillabo nasce infatti dalla fusione di un Quinario e di un Settenario[senza fonte]) e formalizzati già da Pietro Bembo, l'endecasillabo "canonico" prevede un accento secondario sulla quarta o sulla sesta sede; nel primo caso l'endecasillabo si definisce a minore (ed il primo emistichio equivale ad un quinario), nel secondo caso si definisce a maiore (…
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Accenti E Ritmo

  • Giambico, dattilico e anapestico
    Come in una composizione musicale, il ritmo è una delle componenti fondamentali da cui deriva l'armonia musicale che caratterizza il verso.Data la ricchezza ritmica non esiste una classificazione universalmente riconosciuta che riesca a categorizzare tutti i tipi di ritmi che si p…
  • L'uso del ritmo e la poesia
    Volendo trovare una regola generale potremmo dire che il ritmo del verso si fa più incalzante quanto più sono numerosi e ravvicinati e gli accenti tra loro; lo sfruttare abilmente gli accenti di un verso è parte fondamentale della sensibilità artistica di un autore.Ecco alcuni esempi che mostr…
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La Cesura

  • Il punto che separa i due emistichi si definisce cesura (dal latino caedo = taglio). Se la cesura è particolarmente forte spezza il verso in due parti, ma mai una parola a metà. Tutti gli endecasillabi hanno una cesura, che può venire o meno sottolineata durante la declamazione del verso.Esistono vari tipi di cesura: 1. Si ha una "cesura maschile" quando cade dopo un verso tron…
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Endecasillabi Non Comuni

  • Esistono una serie di endecasillabi "insoliti" che sono considerati canonici pur essendone al limite.[senza fonte]
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Endecasillabi Non Canonici

  • Esistono poi una serie di endecasillabi considerati "errati" dai teorici.[senza fonte] Non sono ammessi nella poesia classica tutti quei tipi di versi dove non è possibile riconoscere i due emistichi principali del quinario e del settenario; che abbiano cioè sia la quarta che la sesta sede atone.Gli endecasillabi di Dante sono quasi tutti canonici. Quelli di Petrarca e dei petrarchisti lo s…
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Forme Poetiche in Endecasillabi

  • La maggior parte della poesia italiana è versificata in endecasillabi. L'endecasillabo è usato da solo in sequenze di versi sciolti, come nella traduzione dell'Eneide di Annibal Caro e dell'Iliade del Monti, oppure in strofe, soprattutto in terzine come nella Divina Commedia di Dante e in ottave come nell'Orlando furioso dell'Ariosto e nella Gerusalemme liberata del Tasso. Le strofe tipiche …
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Metrica Classica

  • Nella metrica classicaesistono alcune varietà di endecasillabo: 1. Alcaico 2. Saffico 3. Falecio o Catulliano
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Bibliografia

  1. Pietro G. Beltrami, Gli strumenti della poesia, Bologna, il Mulino, 2002, ISBN 88-1508-647-1.
  2. Aldo Menichetti, Metrica italiana, Padova, Antenore, 1993, p. 663, ISBN 88-8455-073-4.
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Italienische Dichtung

  • Der Endecasillabo ist seit Dante Alighieris Göttlicher Komödie das in der italienischen Dichtung meistgebrauchte Versmaß.In seiner klassischen Form heißen die beiden Hauptformen endecasillabo a minore (Betonung auf der 4. Silbe) und endecasillabo a maiore(Betonung auf der 6. Silbe), wobei auf die betonte Silbe eine Zäsur folgt. Dies beschreibt allerdings lediglich häufig…
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Spanische Dichtung

  • Die endecasílabo-Terminologie entspricht weitgehend der italienischen. Auch hier wird bei Elfsilbler (endecasilabo) bei der Silbenzählung von einem weiblichen Versende ausgegangen (llano-Ausgang), es wird endecasílabo a minori und endecasílabo a maiori unterschieden und je nachdem das Wort mit der Nebenbetonung oytonisch (agudo), paroxytonisch (llano) oder propar…
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Deutsche Dichtung

  • Im Deutschen wird der Endecasillabo meist durch einen jambischen Fünfheberwiedergegeben, häufig auch mit männlichem Versschluss: 1. ◡—◡—◡—◡—◡—(◡) Als Beispiel die erste Strophe aus Zueignung von Goethe Der Endecasillabo erscheint dabei meist in romanischen Strophenformen wie etwa im vorliegenden Beispiel die Stanze oder im Sonett, zum Beispiel bei …
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Literatur

  1. Rudolf Baehr: Spanische Verslehre auf historischer Grundlage.Niemeyer, Tübingen 1962, S. 87–104.
  2. Wilhelm Theodor Elwert: Italienische Metrik.Hueber, München 1968, S. 54–65, 128 f. 2., vom Verf. durchges. u. erw. Aufl. Steiner, Wiesbaden 1984, S. 13–17.
  3. Otto Knörrich: Lexikon lyrischer Formen (= Kröners Taschenausgabe. Band 479). 2., überarbe…
  1. Rudolf Baehr: Spanische Verslehre auf historischer Grundlage.Niemeyer, Tübingen 1962, S. 87–104.
  2. Wilhelm Theodor Elwert: Italienische Metrik.Hueber, München 1968, S. 54–65, 128 f. 2., vom Verf. durchges. u. erw. Aufl. Steiner, Wiesbaden 1984, S. 13–17.
  3. Otto Knörrich: Lexikon lyrischer Formen (= Kröners Taschenausgabe. Band 479). 2., überarbeitete Auflage. Kröner, Stuttgart 2005, ISBN 3-520-47902-8, S. 55 f.

Einzelnachweise

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